Mittwoch, 28. November 2007

Indovinello veronese

Ronza la parola, tuttorno chiusa in vetro

un fermo brulicare nel nero si indovina

uno sfarfallio di senso, denso

Padroncino, vieni lasciando la porta aperta

la sacca sudata del calcetto

e la sfida dell´attenzione distratta

Cattivo come i tredici anni

bello, maleducato e forse

fanciullo-torturatore

Ma a ticcare il barattolo

svegli le doglie della povera ape

e ti immedesimi ed alieni

Dalla fragranza della carta bianca

dentro ti fiorisce la macchia dattila

in un caleidoscopio di rugiade selvagge

2 Kommentare:

Anonym hat gesagt…

bello questo blog
bello bello bello.
finalmente hai scritto altro.
a presto

Andrea

Anonym hat gesagt…

Trattasi di poesia o d'indovinello, o d'entrambe?
In ogni caso, complimenti.
Annaruzz' :)