Ronza la parola, tuttorno chiusa in vetro
un fermo brulicare nel nero si indovina
uno sfarfallio di senso, denso
Padroncino, vieni lasciando la porta aperta
la sacca sudata del calcetto
e la sfida dell´attenzione distratta
Cattivo come i tredici anni
bello, maleducato e forse
fanciullo-torturatore
Ma a ticcare il barattolo
svegli le doglie della povera ape
e ti immedesimi ed alieni
Dalla fragranza della carta bianca
dentro ti fiorisce la macchia dattila
in un caleidoscopio di rugiade selvagge
2 Kommentare:
bello questo blog
bello bello bello.
finalmente hai scritto altro.
a presto
Andrea
Trattasi di poesia o d'indovinello, o d'entrambe?
In ogni caso, complimenti.
Annaruzz' :)
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